Complesso di fondi CGIL-PU - Cgil di Pesaro e Urbino - 1945-1997; 2001-2023 con docc. 1920; 1944

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CGIL-PU

Title

Cgil di Pesaro e Urbino - 1945-1997; 2001-2023 con docc. 1920; 1944

Date(s)

  • 1945- 2023 (Creation)

Level of description

Complesso di fondi

Extent and medium

metri lineari 37; buste 263; fascicoli 2211

Name of creator

(1907 giu. 3 - 1915 feb. ; 1919 - 1924; 1945 -)

Administrative history

La Camera del lavoro provinciale di Pesaro e Urbino si costituisce a Pesaro il 3 giugno 1907 con la denominazione di Camera del lavoro (Cdl), il discorso inaugurale è tenuto dall'avvocato Giuseppe Filippini al quale si deve l'intensa attività a favore delle leghe mezzadrili e delle lotte per la riforma dei patti colonici.
Il 3 giugno viene approvato lo statuto e formata una Commissione provvisoria con lo scopo di organizzare le categorie non ancora costituite in leghe.
A partire dal 1908 si intensifica l'attività organizzativa e si costituiscono le prime leghe: la lega dei marinai, dei contadini e ortolani, la società femminile operaia e la Fratellanza fabbri meccanici che approva il suo statuto e aderisce alla Confederazione generale del lavoro (Cgdl) e alla Federazione italiana operai metallurgici (Fiom).
L'attività delle leghe prosegue in parallelo con quella della Camera del lavoro e nel corso dei primi anni viene annunciata più volte la nascita della Camera del lavoro, fino al 1911 quando viene eletto Segretario Giuseppe Ricci. Il 15 marzo 1914 si tiene il I Congresso camerale con la presenza di 24 leghe per 1641 iscritti, un secondo Congresso si tiene nel febbraio 1915, ma il 5 giugno, dopo una fase di divergenze fra il Consiglio generale e il Segretario Ricci, viene comunicata al Ministero dell'interno lo scioglimento della Camera del lavoro.
La rinascita della Camera del lavoro avviene nel 1919 in un clima completamente cambiato, nell'arco di un anno si triplicano gli iscritti dopo le dure lotte contro la disoccupazione e con l'adesione dei lavoratori delle miniere di zolfo, delle fonderie e dei lavoratori del settore terziario.
Le lotte più dure sull'intero territorio provinciale riguardano i mezzadri per il rinnovo dei patti colonici e i contadini rappresentano la componente più significativa della Commissione esecutiva eletta al Congresso camerale del 29 aprile 1920. Dopo il 1924 a seguito delle violenze squadriste e della formazione di sindacati fascisti che diventano gli unici interlocutori riconosciuti, la Confederazione generale del lavoro si scioglie.
Il secondo dopoguerra vede la rinascita della Camera confederale del lavoro (Ccdl) con tutte le componenti presenti nel Comitato di liberazione nazionale, la Segreteria viene infatti formata dai comunisti Bruno Alciati, Segretario generale, e Augusto Gabbani, dal democristiano Arnaldo Forlani, dall'azionista Giovanni Giordani e dal socialista Dante Spallacci che era presente anche nella Commissione esecutiva eletta al I Congresso del 1914. Nel 1945, nonostante le difficoltà organizzative interne, è presente un'intensa attività di contrattazione che porta, nel corso dell'anno, alla sottoscrizione di accordi per i metallurgici, i lavoratori dei laterizi, i fornai, tipografi, marinai e naviganti, falegnami, braccianti, lavoratori di alberghi e mense, fabbri, addetti al commercio e facchini.
Il I Congresso unitario della Camera confederale del lavoro (Ccdl) si tiene a Pesaro dal 22 al 24 aprile 1947, preceduto e seguito da contrasti e malcontenti per la scelta di nominare i delegati in base al peso delle diverse componenti, che porteranno nel 1948 alla rottura fra la componente democristiana e quella socialista e comunista.
Il II Congresso del 1949 segue un anno di aspre lotte che vede anche il ricorso agli "scioperi alla rovescia". La Cgil registra un aumento considerevole degli iscritti e fra i dirigenti la componente comunista prevale nettamente. La Camera del lavoro ha in questi anni una struttura organizzativa debole che registra contrasti di ordine politico fra le diverse componenti e la mancanza di coordinamento della Camera del lavoro e delle categorie ha ricadute negative sull'attività del sindacato.
Nel 1949 si decide di allargare la segreteria confederale a cinque componenti, fra i quali due dirigenti del mondo contadino per controllare l'eccessiva autonomia della Confederterra. Le uniche due categorie organizzate, con dirigenti stipendiati, sono infatti la Federmezzadri e gli edili. La Federmezzadri, alla fine degli anni Quaranta, contava 17 funzionari e dirigenti stipendiati, con una grande sproporzione con le altre categorie e soprattutto con la Camera del lavoro.
Nel 1951 molti dirigenti passano a ricoprire incarichi politici e la Segreteria ritorna a tre componenti con cooptazioni che provocano dissapori e dissidi interni. La Segreteria è formata da un Segretario generale (Giuseppe Angelini e poi Giuseppe Chiappini dal 1953), un responsabile dell'organizzazione (Elmo Del Bianco) e uno dell'amministrazione (Silvio Gentili). A Nino Gabbani viene affidato l'Ufficio vertenze.
Il III Congresso dell'ottobre 1952, che si svolge in un clima di grande tensione sociale con le lotte dei minatori di Perticara, degli operai della Montecatini e le manifestazioni dei mezzadri, è preceduto dal III Congresso della Federmezzadri che si conferma come la categoria più importante, con oltre 29.000 iscritti e 390 leghe di frazione e contrada.
Ma il declino della Federmezzadri inizia negli anni immediatamente successivi e il V Congresso del 1957 presenta dati preoccupanti: gli iscritti scendono a 27000 e l'abbandono delle campagne fanno perdere alla Federmezzadri 117 capilega e 200 componenti dei Comitati direttivi di lega.
La fine degli anni Cinquanta registra un momento critico per la Cgil, Giacomo Mombello, che era stato eletto Segretario al IV Congresso del 1956, nella relazione presentata al V Congresso del 19-20 marzo 1960, presenta i dati della crisi: il calo degli addetti in agricoltura, la chiusura e la contrazione delle principali attività industriali (le filande, le miniere, la fonderia di Pesaro).
La fine degli anni Sessanta è segnata da profondi cambiamenti, il settore del legno vede aumentare gli addetti a scapito dei lavoratori dell'agricoltura crollati in pochi anni così come gli edili e la Camera del lavoro è costretta ad analizzare i motivi politici e organizzativi della crisi. Aldo Bianchi nel 1966 si chiede: “il nostro movimento, lo stato organizzativo delle nostre organizzazioni ai diversi livelli, la preparazione del nostro quadro dirigente sono adeguate e quindi all'altezza per affrontare con cognizione di causa tutti questi nuovi problemi nelle fabbriche, nelle campagne e negli uffici?”.
Dopo il Sessantotto giovani operai e studenti si avvicinano al sindacato e oltre alle rivendicazioni salariali e alla difesa del posto di lavoro entrano nel sindacato anche temi come la pace, il disarmo completo e controllato e lo sviluppo economico e sociale dell'intera umanità.
Con il Convegno di Montesilvano del novembre 1979, viene avviata la ristrutturazione dell'organizzazione della CGIL; nel X congresso nazionale del 1981 vengono mantenuti i livelli territoriali nazionale e regionale, mentre la struttura confederale, che aveva competenze sul territorio provinciale, viene sostituita dalla struttura territoriale con un ambito di azione comprensoriale.
Il Congresso della Camera del lavoro, tenuto a Urbino il 29, 30 giugno e 1 luglio 1981, è quindi il I Congresso della Camera del lavoro territoriale di Pesaro.
La provincia viene divisa in due comprensori: Pesaro e Fano, Pesaro a sua volta è suddiviso in due zone (Pesaro, Urbino) e comprende altre 4 Cdl (Gabicce, Novafeltria, Macerata Feltria, Urbania).
Negli anni Ottanta l'intero comprensorio di Pesaro comprende 40 comuni, 3 Comunità montane (Alto e medio Metauro, Montefeltro, Alta Val Marecchia), oltre 15.676 iscritti attivi e 10.232 pensionati e presenta nella zona di Pesaro un'accentuata industrializzazione in particolare legno, metalmeccanica, edilizia; nella zona di Urbino invece è molto diffuso il lavoro nero e a domicilio per via delle industrie piccole e artigianali.

Scope and content

L'archivio della Cgil di Pesaro e Urbino conservato presso i locali al quarto piano della sede principale di via Gagarin, comprende il materiale documentario prodotto, acquisito o raccolto dalla Camera del Lavoro territoriale e dalle organizzazioni sindacali che ad essa hanno aderito nel corso degli anni.
La complessità della struttura del sindacato Cgil nazionale si traspone con le stesse criticità anche a livello locale perché oltre alla Camera del lavoro, che è la struttura orizzontale competente in un determinato territorio, ci sono i sindacati di categoria che seguono la linea organizzativa verticale, e infine tutti gli istituti che offrono dei servizi per conto della Cgil.
Altro aspetto rilevante da sottolineare per una lettura complessiva delle carte è quello relativo ai cambiamenti che questi organismi subiscono nel tempo: per la Camera del lavoro si modificano negli anni le competenze sul territorio (da Camera confederale del lavoro provinciale, nel 1981 diventa Camera del lavoro territoriale), per le categorie i mutamenti interessano le competenze e le funzioni svolte che, talvolta si riscontrano in modo evidente nelle carte mentre, a volte, sono lievemente percepibili dal cambiamento di denominazione o dalla presenza di fascicoli miscellanei.

I Fondi descritti sono nominati con l'ultima denominazione e sigla che il soggetto produttore ha assunto, ovviamente in relazione all'arco temporale cui le carte si riferiscono.
Questo comporta che oltre alla sigla che identifica il fondo possono essere contenute all'interno sigle differenti riferite quindi ad altri soggetti produttori, come ad esempio le sigle unitarie: nel caso della Federazione italiana lavoratori legno, edili e affini - Fillea (1963 - 1995) ad esempio è contenuta una serie dedicata alla Federazione lavoratori costruzioni - Flc unitaria (1972 - 1975).

I fondi di categorie sindacali che nel corso degli anni hanno assunto funzioni che in passato erano svolte da altre sigle sindacali, se conservati in modo autonomo fino all'anno di fusione, sono trattati come fondi a tutti gli effetti e l'archivio del sindacato che li ha assorbiti diventa un complesso di fondi. Il riferimento calzante è proprio l'intricata vicenda della Federazione Italiana lavoratori trasporti - Filt: istituita a Pesaro nel 1981, che eredita i fondi del Sindacato provinciale facchini con le carte dal 1945 al 1975, del Sindacato autoferrotranvieri con documenti dal 1960 al 1975 e della Federazione italiana lavoratori del mare (Film) documentata a Pesaro dal 1945 al 1986 coordinati, dal 1973 al 1980, dalla Fist.
Lo stesso caso riguarda il complesso di fondi della Flne che comprende la documentazione precedentemente prodotta dalla Federazione italiana dipendenti azienda gas – Fidag (1960-1975) e dalla Federazione Italiana dipendenti aziende elettriche – Fidae (1970-1972) che, con il Congresso Rimini del 23 aprile 1977, si unificano per riunire i lavoratori delle aziende del gas, elettriche e degli acquedotti.
Altro caso di aggregazione di fondi si ha quando le carte di categorie sindacali differenti sono gestite dalla stessa persona, come per le carte ereditate dalla Federazione lavoratori agroindustria- Flai in cui emerge un nucleo organico del Sindacato tabacchine (1948-1960) e la documentazione Federbraccianti, Filziat e Filia unitaria conservate insieme indistintamente fino al 1988, data che segna il passaggio definitivo alla Flai.

Complessivamente i fondi descritti, ordinati in ordine cronologico in base all'estremo remoto, sono:

Complesso di fondi CGIL-PU - Cgil di Pesaro e Urbino - 1945-1997 con doc. 1944
CGIL Camera del lavoro territoriale di Pesaro - 1945-1997
Federmezzadri - Federazione nazionale coloni e mezzadri - 1945-1975
Filt - Federazione Italiana lavoratori trasporti - 1945-1997
Flai - Federbraccianti - Filziat - 1946-1992
Fils -Federazione italiana lavoratori dello spettacolo - 1947-1984
Fnle - Federazione nazionale lavoratori energia - 1954-1996
Federazione italiana lavoratori commercio albergo mensa e servizi - 1960-1996
Fp - Funzione pubblica - 1961-1995
Spi - Sindacato italiano pensionati - 1961-1996
Fiom - Federazione impiegati operai metallurgici - 1962-1997
Fillea - Federazione italiana lavoratori legno, edili e affini - 1963-1997
Filtea - Federazione italiana lavoratori tessili e abbigliamento - 1967-1982
Sindacato nazionale scuola - 1967-1975
Fidac - Federazione Italiana dipendenti aziende credito - 1970-1979; 1985
Fidat - Federazione Italiana dipendenti aziende telecomunicazioni - 1970-1973
Filcea - Federazione italiana lavoratori chimici e affini - 1977-1988
Inca - Istituto nazionale confederale assistenza - 1953-1996

Il riordino e l'inventariazione è stato diviso nel corso di quattro interventi: il primo alla fine degli anni Ottanta con la redazione di un inventario cartaceo in cui le carte della Camera confederale del lavoro e le Federazioni di categoria sono ordinate cronologicamente, un secondo, concluso nel 2016, che si è concentrata su alcune categorie che, soprattutto negli anni Ottanta, hanno svolto molto attivamente la loro azione sindacale, a discapito di Federazioni più recenti il cui trattamento complessivo avrebbe comportato uno slittamento in avanti dei termini cronologici prestabiliti, un terzo del 2017 che inventariato tutta la serie delle tariffe, tabelle salariali e pubblicazioni relative ai contratti collettivi nazionali di lavoro ed infine il quarto concluso nel 2020 che ha riguardato tutta la documentazione relativa agli anni trattati dall'inventario (1945-1996) recuperata nel corso di una ricognizione a tappeto in tutti i locali della Cgil. In particolare sono state riordinate e descritte le carte della Fnle che ingloba le competenze di tre importanti settori: l'energia, il gas e gli acquedotti (Fnle), mentre rimangono ancora esclusa la documentazione della Filctem che subentra alla Fnle (a Pesaro nel 2010) e assorbe i chimici, vetrai, abrasivi e petroliferi (Ficea) e il tessile manifatturiero (Filtea).
Sono poi state riordinate le carte del Sindacato pensionati italiani - Spi, escluse nell'intervento del 2016, che prosegue dal 1978 l'attività svolta dalla Federazione italiana pensionati - Fip le cui carte costituiscono un fondo dal 1961 al 1975.
Nel complesso documentario che fa capo alla Cgil sono presenti anche i fondi prodotti nell'esercizio dei principali servizi erogati per l'utenza, uno fra questi riguarda la tutela, assistenza e consulenza in ambito previdenziale, sociale, sanitario e di lavoro dell'INCA (oggi Patronato Inca) che è presente con documentazione dal 1954 al 1975 e che è stata integrato con la documentazione fino al 1996. Non sono presenti descrizioni di altri fondi relativi ai servizi ma troviamo alcuni fascicoli dedicati al Centro informativo disoccupati - CID attivato nella metà degli anni Ottanta di cui si ha notizia fino al 1996.
L'intervento complessivo non ha trattato tutta la serie dei contratti e delle vertenze posteriori al 1975, in inventario infatti è descritta unicamente la documentazione antecedente tale data che fa riferimento alla negoziazione, contrattazione e rivendicazione per conto di categorie diverse di lavoratori, ma che è svolta, soprattutto nei primi due decenni, direttamente dai segretari della Camera confederale del lavoro, prima cioè che si dotasse di un vero apparato dedicato ai contratti, vertenze e azione legale (oggi Ufficio vertenze e legali).

Accruals

System of arrangement

Le serie di ciascun fondo sono ordinate a partire dagli organi direttivi (Congressi, Comitato Direttivo ed esecutivo), alla Segreteria e quando presenti dall'Organizzazione e infine dall'Amministrazione e bilanci. Per i fondi più contenuti si è preferito riportare cronologicamente le unità archivistiche mentre per i fondi più corposi, allo scopo di agevolarne la fruizione, si sono create delle sottoserie che non sono altro che raggruppamenti di fascicoli relativi ad una specifica attività svolta (es. Azione sindacale della serie Segreteria, Fondo Camera del lavoro) o di una tipologia documentaria (es. Carteggio generale della serie Segreteria, Fondo Camera del lavoro).

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