Mengucci, Gianna

Area dell'identificazione

Tipologia del soggetto produttore

Persona

Forma/e autorizzata/e del nome

Mengucci, Gianna

Forme parallele del nome

Forme del nome normalizzate secondo altre regole

Altre forme del nome

Codici identificativi di enti

Area della descrizione

Date di esistenza

1926 feb. 4 - 2010 nov. 6

Storia

Gianna Mengucci nasce a Ginestreto, allora comune autonomo ed oggi frazione della città di Pesaro, il 4 febbraio 1926. Si forma in un contesto di povertà segnato da un’economia mezzadrile dove, tuttavia, forme di cooperazione e mutualismo avevano promosso disposizioni solidali tra braccianti e mezzadri fin dai primi anni del Novecento. Anche in questo ambito, come in altri territori della provincia pesarese, era peraltro particolarmente sentito l’antagonismo tra organizzazioni socialiste e clero come testimonia la stampa dell’epoca. Ancora a ridosso della Liberazione si manifestava in una stigmatizzazione clericale verso le (poche) donne impegnate politicamente, soprattutto se a sinistra, accusate in qualche modo d’immoralità come capitò alla stessa Mengucci che peraltro ricorda di essere stata tra le prime donne a parlare in pubblico dopo la Liberazione. A sua volta, l’avvento del regime fascista, con la sua violenza diffusa, pur promuovendo un ripiegamento della comunità locale su sé stessa, non era riuscito a cancellare le antiche radici e la coesione sociale e politica che vi erano impresse. Mengucci, nonostante le condizioni familiari misere, ha la possibilità (e la tenacia) di frequentare la scuola conseguendo la licenza media non senza subire, tuttavia, umiliazioni per la sua estrazione sociale in un contesto in cui tutti gli insegnanti che incontra sono fascisti. Riesce persino, aspetto inconsueto per chi proviene da una famiglia di mezzadri, a proseguire per due anni gli studi superiori ma con l’avvento della guerra è costretta ad abbandonarli per dedicarsi alle più urgenti necessità quotidiane e dunque ai lavori nelle campagne. Anch’ella, come altri coetanei e coetanee, da un punto di vista politico ha una sorta di adesione istintiva per i valori presenti ed ereditati in famiglia a cui si somma una progressiva presa di coscienza della situazione venutasi a creare dopo l’8 settembre e, soprattutto, la sua maturazione politica è dovuta alla partecipazione alla lotta partigiana. Infatti, la troviamo impegnata nella Brigata “Bruno Lugli” in qualità di staffetta occupandosi di trasportare armi e materiale propagandistico. Per queste sue attività pericolose viene anche arrestata dai militi repubblichini, a Tavullia, nel giugno 1944, i quali l’accusano di collaborare con i partigiani. Fortunatamente in quel caso tutto si risolve in modo positivo. Tuttavia, Mengucci e la sua famiglia devono pagare un caro prezzo durante il conflitto: la fucilazione di uno zio e di un cugino ad opera dei fascisti. Mengucci aderisce al Pci nel 1944 presso la sezione di Villa Ceccolini (frazione di Pesaro). In una sua breve nota biografica degli anni Cinquanta ella ricorda che tutti i suoi parenti sono comunisti di origine contadina e che lei inizia ad occuparsi di politica nel 1943 nei «gruppi di difesa della donna». Non a caso, dal 1944 al 1945 è «responsabile per le ragazze» nel movimento giovanile comunista e nel 1947 giunge alla Camera del Lavoro provinciale dove le viene dato il compito di organizzare il sindacato delle lavoratrici del tabacco. In particolare, a Pesaro si trova un piccolo tabacchificio che, nel contesto di distruzione e incremento della disoccupazione prodotto dalla guerra, rappresenta una rara risorsa. Nel 1948 entra a far parte del Comitato provinciale eletto al III Congresso dell'Anpi. A distanza di due anni dall’entrata in Cgil, nel 1949, anche per il tabacchificio si pongono problemi, probabilmente di natura logistica (in particolare la difficoltà a raggiungere centri di produzione del tabacco come la Val Tiberina e Città di Castello), che inducono la direzione dell’azienda a spostare la produzione nell’entroterra, e precisamente nel territorio comunale di Mercatello sul Metauro. La resistenza delle tabacchine non tarda a farsi sentire, anche con proteste clamorose e di massa, fino a mettere letteralmente in campo i loro corpi e giungere a distendersi sulla strada per ostruire il passaggio ai mezzi della polizia che intendeva spostare il tabacco. La lotta risulta vincente. Successivamente, l’attività nella Cgil di Mengucci si sposta sul versante del settore femminile del sindacato – è responsabile della direzione e del coordinamento di questo ambito – e delle colonie marine. In quest’ultimo settore è promotrice di iniziative inedite e rilevanti per l’assistenza dei bambini nelle colonie estive che hanno come esito anche la costruzione di un apposito stabile in cui ospitare la colonia. Su questo versante Mengucci s’impegna in modo costante tra la fine degli anni Quaranta e i primi anni Cinquanta, e sovente lo fa con la collaborazione della sezione provinciale dell’Unione Donne Italiane (a cui è iscritta fin dalla nascita e di cui nel 1952 è segretaria). È di particolare rilievo, inoltre, il suo intervento al primo congresso provinciale dell’Udi dove afferma che l’associazione deve aggregare le donne di tutti i ceti sociali e di diversa appartenenza politica al fine di battersi in modo efficace sul fronte dei diritti e della costruzione del processo democratico. Il riconoscimento delle capacità di Mengucci nel tessere rapporti fecondi tra Pci, Cgil e Udi, com’è stato sottolineato in un primo profilo biografico che le è stato dedicato, è riconosciuto dalla stessa dirigenza (maschile) del partito quando già nel 1948 vengono sottolineati i meriti e l’efficacia politica sia a lei sia a Fiorenza Bianchi, all’epoca responsabile della commissione femminile provinciale. Nel 1951 per Mengucci inizia anche un percorso politico-amministrativo che la vede presente nel primo Consiglio provinciale elettivo in cui il Presidente, il comunista e imprenditore Wolframo Pierangeli, la coinvolge nella Giunta affidandole l’Assessorato all’assistenza. In questa veste, l’ex sindacalista si occupa in particolar modo dei bambini abbandonati, problematica assai delicata e rilevante in quel frangente storico. Dal 1960 al 1967 Mengucci ha modo di spendersi nell’amministrazione del comune di Pesaro dov’è il Sindaco comunista Giorgio De Sabbata ad affidarle le deleghe ad assistenza, sanità e turismo. Ciò le consente di affinare le sue competenze e capacità gestionali tanto da entrare a far parte, successivamente e fino al 1987, del consiglio di amministrazione dell’ospedale San Salvatore di Pesaro, nonché di essere componente della Commissione sanità regionale. La fine di tale incarico coincide con l’esaurimento dell’esperienza politica. Nel suo percorso lavorativo, Mengucci si segnala anche come imprenditrice alberghiera. Muore a Pesaro il 6 novembre 2010.

Luoghi

Condizione giuridica

Funzioni, occupazioni e attività

Mandato/Fonti normative

Struttura amministrativa/Genealogia

Contesto generale

Area delle relazioni

Area di controllo

Codice identificativo del record d’autorità

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni

International standard archival authority - ISAAR (CPF), seconda edizione, ottobre 2003.
Norme italiane per l'elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), seconda edizione, luglio 2014, regola E.1.1 Denominazione di autorità (per la redazione dell'elemento 5.1.2 di ISAAR (CPF) Forma/e autorizzata/e del nome).
Norme italiane per l'elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), seconda edizione, luglio 2014, E.2.1 Date di esistenza. Normalizzazione (per la redazione dell'elemento di ISAAR (CPF) 5.2.1 (Date di esistenza)).

Grado di elaborazione

Finale

Livello di completezza

Intermedio

Data/e della descrizione

Creazione del record di autorità: 9 maggio 2017.
Compilazione del record di autorità: 16 novembre 2020.
Revisione del record di autorità: 14 dicembre 2020.

Lingua/e

  • italiano

Scrittura/e

Fonti

Profilo biografico di Gianna Mengucci a cura di Andrea Girometti in Archivio storico Cgil Pesaro.
Archivio Pci Pesaro, b. 69, fasc. 5.
C. Tonini, Una vita per la politica. L’Unione donne italiane a Pesaro nel secondo dopoguerra, in A. Bianchini, G. Pedrocco (a cura di), Dal tramonto all’alba. La Provincia di Pesaro e Urbino tra fascismo, guerra e ricostruzione, II Vol. Clueb, Bologna, 1997; Mengucci Gianna (a cura di E. Torrico) in R. Giulianelli, M. Papini (a cura di), Dizionario biografico del movimento sindacale nelle Marche 1900-1970, Ediesse, Roma, 2006, pp. 295-297.

Note sulla compilazione

Creazione del record di autorità: Memorie di Marca.
Compilazione del record di autorità: Anna Della Fornace.