Complesso di fondi CGIL-PU - Cgil di Pesaro e Urbino - 1945-1997; 2001-2023 con docc. 1920; 1944

Carovana facchini di Fano - 1946 "Lavoratori di tutte le categorie!" - 1947 "Verbale n. 3" - 1947 "Uniti nella Cgil per il lavoro e la pace" - [1950] "Sciopero nazionale di 24 ore" "I lavoratori non possono fare altri sacrifici" "Ai lavoratori della provincia sullo sciopero dei ferrovieri" "48 ore di scioperi e manifestazioni dei mezzadri" - [196- ] "Sciopero nazionale dei mezzadri" - [196- ] "15 giugno sciopero nazionale dei mezzadri" - [1963] "Trebbiatura dei cereali 1960" "Si estende la lotta nelle campagne" - [196- ] "La Cgil per i pensionati" - [196- ] "I lavoratori lottano per la pace" - [196- ] Federmezzadri - Federazione nazionale coloni e mezzadri - 1945-1975 con docc. 1920 VI Congresso provinciale Federmezzadri  - 1960 Relazione morale della Segreteria - 1947 Mozione risolutiva - 1947 "Elenco nominativo dei delegati al Congresso CGIL" - 1947 Inquadramento sindacato tabacchine - 1947 "I produttori di tabacco rivendicano" - [1947] "Dati organizzativi sindacali al 31 maggio 1949" Attività Ufficio vertenze - 1949 "Verbale di riunione" - 1950 "Verbale di riunione della G.E. e del Consiglio dei sindacati" - 1950 "Verbale di riunione del Consiglio prov. dei sindacati e della G.E." - 1950 Relazione della Segreteria - 1952 "Situazione nelle campagne del mandamento di Pesaro" - 1952 "Compagni, amici, delegati, invitati" - 1955 "Il Solco" - 1955 IV Congresso provinciale della Ccdl di Pesaro e Urbino - [1956] Relazione Segreteria - 1957 Relazione del Segretario Giacomo Mombello - 1960 Relazione del Segretario Aldo Bianchi - 1960 "Relazione sulle lotte mezzadrili della rottura delle trattative" - 1960 Sindacato minatori di Perticara - 1961 Lotta nelle campagne - 1962 Manifestazione provinciale - [1962] Sciopero 48 ore - [1962] Sciopero della trebbiatura - [1962] Attività della Federmezzadri - 1961 Risoluzione Comitato direttivo - 1963 Conferenza nazionale donne mezzadre - 1962 Risoluzione del Comitato esecutivo - 1963 "Sottoscrizione per una più forte Cgil" - 1963 "Rinnovato il contratto integrativo" - 1963 "1° sciopero di 24 ore" - 1963 "Sciopero di 24 ore dei lavoratori edili" - 1964 Rapporto di attività della Camera confederale del lavoro - 1964 "Sciopero generale"
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Area dell'identificazione

Segnatura/e o codice/i identificativo/i

IT CGIL-PU CGIL-PU

Denominazione o titolo

Cgil di Pesaro e Urbino - 1945-1997; 2001-2023 con docc. 1920; 1944

Data/e

  • 1945- 2023 (Creazione)

Livello di descrizione

Complesso di fondi

Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)

metri lineari 37; buste 263; fascicoli 2211

Area delle informazioni sul contesto

Denominazione del/dei soggetto/i produttore/i

(1907 giu. 3 - 1915 feb. ; 1919 - 1924; 1945 -)

Storia istituzionale/amministrativa

La Camera del lavoro provinciale di Pesaro e Urbino si costituisce a Pesaro il 3 giugno 1907 con la denominazione di Camera del lavoro (Cdl), il discorso inaugurale è tenuto dall'avvocato Giuseppe Filippini al quale si deve l'intensa attività a favore delle leghe mezzadrili e delle lotte per la riforma dei patti colonici.
Il 3 giugno viene approvato lo statuto e formata una Commissione provvisoria con lo scopo di organizzare le categorie non ancora costituite in leghe.
A partire dal 1908 si intensifica l'attività organizzativa e si costituiscono le prime leghe: la lega dei marinai, dei contadini e ortolani, la società femminile operaia e la Fratellanza fabbri meccanici che approva il suo statuto e aderisce alla Confederazione generale del lavoro (Cgdl) e alla Federazione italiana operai metallurgici (Fiom).
L'attività delle leghe prosegue in parallelo con quella della Camera del lavoro e nel corso dei primi anni viene annunciata più volte la nascita della Camera del lavoro, fino al 1911 quando viene eletto Segretario Giuseppe Ricci. Il 15 marzo 1914 si tiene il I Congresso camerale con la presenza di 24 leghe per 1641 iscritti, un secondo Congresso si tiene nel febbraio 1915, ma il 5 giugno, dopo una fase di divergenze fra il Consiglio generale e il Segretario Ricci, viene comunicata al Ministero dell'interno lo scioglimento della Camera del lavoro.
La rinascita della Camera del lavoro avviene nel 1919 in un clima completamente cambiato, nell'arco di un anno si triplicano gli iscritti dopo le dure lotte contro la disoccupazione e con l'adesione dei lavoratori delle miniere di zolfo, delle fonderie e dei lavoratori del settore terziario.
Le lotte più dure sull'intero territorio provinciale riguardano i mezzadri per il rinnovo dei patti colonici e i contadini rappresentano la componente più significativa della Commissione esecutiva eletta al Congresso camerale del 29 aprile 1920. Dopo il 1924 a seguito delle violenze squadriste e della formazione di sindacati fascisti che diventano gli unici interlocutori riconosciuti, la Confederazione generale del lavoro si scioglie.
Il secondo dopoguerra vede la rinascita della Camera confederale del lavoro (Ccdl) con tutte le componenti presenti nel Comitato di liberazione nazionale, la Segreteria viene infatti formata dai comunisti Bruno Alciati, Segretario generale, e Augusto Gabbani, dal democristiano Arnaldo Forlani, dall'azionista Giovanni Giordani e dal socialista Dante Spallacci che era presente anche nella Commissione esecutiva eletta al I Congresso del 1914. Nel 1945, nonostante le difficoltà organizzative interne, è presente un'intensa attività di contrattazione che porta, nel corso dell'anno, alla sottoscrizione di accordi per i metallurgici, i lavoratori dei laterizi, i fornai, tipografi, marinai e naviganti, falegnami, braccianti, lavoratori di alberghi e mense, fabbri, addetti al commercio e facchini.
Il I Congresso unitario della Camera confederale del lavoro (Ccdl) si tiene a Pesaro dal 22 al 24 aprile 1947, preceduto e seguito da contrasti e malcontenti per la scelta di nominare i delegati in base al peso delle diverse componenti, che porteranno nel 1948 alla rottura fra la componente democristiana e quella socialista e comunista.
Il II Congresso del 1949 segue un anno di aspre lotte che vede anche il ricorso agli "scioperi alla rovescia". La Cgil registra un aumento considerevole degli iscritti e fra i dirigenti la componente comunista prevale nettamente. La Camera del lavoro ha in questi anni una struttura organizzativa debole che registra contrasti di ordine politico fra le diverse componenti e la mancanza di coordinamento della Camera del lavoro e delle categorie ha ricadute negative sull'attività del sindacato.
Nel 1949 si decide di allargare la segreteria confederale a cinque componenti, fra i quali due dirigenti del mondo contadino per controllare l'eccessiva autonomia della Confederterra. Le uniche due categorie organizzate, con dirigenti stipendiati, sono infatti la Federmezzadri e gli edili. La Federmezzadri, alla fine degli anni Quaranta, contava 17 funzionari e dirigenti stipendiati, con una grande sproporzione con le altre categorie e soprattutto con la Camera del lavoro.
Nel 1951 molti dirigenti passano a ricoprire incarichi politici e la Segreteria ritorna a tre componenti con cooptazioni che provocano dissapori e dissidi interni. La Segreteria è formata da un Segretario generale (Giuseppe Angelini e poi Giuseppe Chiappini dal 1953), un responsabile dell'organizzazione (Elmo Del Bianco) e uno dell'amministrazione (Silvio Gentili). A Nino Gabbani viene affidato l'Ufficio vertenze.
Il III Congresso dell'ottobre 1952, che si svolge in un clima di grande tensione sociale con le lotte dei minatori di Perticara, degli operai della Montecatini e le manifestazioni dei mezzadri, è preceduto dal III Congresso della Federmezzadri che si conferma come la categoria più importante, con oltre 29.000 iscritti e 390 leghe di frazione e contrada.
Ma il declino della Federmezzadri inizia negli anni immediatamente successivi e il V Congresso del 1957 presenta dati preoccupanti: gli iscritti scendono a 27000 e l'abbandono delle campagne fanno perdere alla Federmezzadri 117 capilega e 200 componenti dei Comitati direttivi di lega.
La fine degli anni Cinquanta registra un momento critico per la Cgil, Giacomo Mombello, che era stato eletto Segretario al IV Congresso del 1956, nella relazione presentata al V Congresso del 19-20 marzo 1960, presenta i dati della crisi: il calo degli addetti in agricoltura, la chiusura e la contrazione delle principali attività industriali (le filande, le miniere, la fonderia di Pesaro).
La fine degli anni Sessanta è segnata da profondi cambiamenti, il settore del legno vede aumentare gli addetti a scapito dei lavoratori dell'agricoltura crollati in pochi anni così come gli edili e la Camera del lavoro è costretta ad analizzare i motivi politici e organizzativi della crisi. Aldo Bianchi nel 1966 si chiede: “il nostro movimento, lo stato organizzativo delle nostre organizzazioni ai diversi livelli, la preparazione del nostro quadro dirigente sono adeguate e quindi all'altezza per affrontare con cognizione di causa tutti questi nuovi problemi nelle fabbriche, nelle campagne e negli uffici?”.
Dopo il Sessantotto giovani operai e studenti si avvicinano al sindacato e oltre alle rivendicazioni salariali e alla difesa del posto di lavoro entrano nel sindacato anche temi come la pace, il disarmo completo e controllato e lo sviluppo economico e sociale dell'intera umanità.
Con il Convegno di Montesilvano del novembre 1979, viene avviata la ristrutturazione dell'organizzazione della CGIL; nel X congresso nazionale del 1981 vengono mantenuti i livelli territoriali nazionale e regionale, mentre la struttura confederale, che aveva competenze sul territorio provinciale, viene sostituita dalla struttura territoriale con un ambito di azione comprensoriale.
Il Congresso della Camera del lavoro, tenuto a Urbino il 29, 30 giugno e 1 luglio 1981, è quindi il I Congresso della Camera del lavoro territoriale di Pesaro.
La provincia viene divisa in due comprensori: Pesaro e Fano, Pesaro a sua volta è suddiviso in due zone (Pesaro, Urbino) e comprende altre 4 Cdl (Gabicce, Novafeltria, Macerata Feltria, Urbania).
Negli anni Ottanta l'intero comprensorio di Pesaro comprende 40 comuni, 3 Comunità montane (Alto e medio Metauro, Montefeltro, Alta Val Marecchia), oltre 15.676 iscritti attivi e 10.232 pensionati e presenta nella zona di Pesaro un'accentuata industrializzazione in particolare legno, metalmeccanica, edilizia; nella zona di Urbino invece è molto diffuso il lavoro nero e a domicilio per via delle industrie piccole e artigianali.

Storia archivistica

L'Archivio storico della Camera confederale del lavoro di Pesaro e Urbino si istituisce alla fine degli anni Ottanta per iniziativa del Segretario generale Lino Lucarini che, consapevole dell'importanza e del valore storico di quei materiali d'archivio e per consentirne lo studio, fa mettere in sicurezza tutti i documenti che avevano esaurito le finalità pratiche correnti e incarica l'archivista Anna Della Fornace di intervenire sulle carte più antiche. Oggetto del riordino e della descrizione sono le carte dal 1945 al 1975 sebbene nei tre anni di lavoro siano state analizzate anche carte degli anni Ottanta, ovvero tutti i documenti traslocati nell'archivio di via Gagarin provenienti dalla sede principale di via Cassi e dagli uffici dei sindacati di categoria dislocati in varie sedi a Pesaro, per una consistenza di oltre 20 metri lineari.
Le carte giunte nei nuovi locali, condizionate in scatoloni o buste, si presentavano solo in minima parte fascicolate rendendo difficoltosa l’individuazione del soggetto produttore. La Cgil non ha mai adottato né un titolario di classificazione né un registro di protocollo. Si è optato per un riordino cronologico per anno, con una suddivisione interna in base al soggetto produttore: Camera confederale del lavoro o Federazione di categoria. In fase di condizionamento le carte sono state poi ordinate cronologicamente utilizzando una segnatura che fa riferimento alla busta (corrispondente all'anno di riferimento), al numero progressivo del fascicolo per ciascuna busta (corrispondente al soggetto produttore) e a un numero attribuito in sequenza all’unità archivistica o documentaria conservata all’interno del fascicolo. La numerazione delle buste è progressiva mentre la numerazione dei fascicoli interni ricomincia da 1 per ogni busta. Per ciascun anno i fascicoli della Camera del lavoro e delle Federazioni di categoria sono stati trattati come Serie e condizionati cronologicamente insieme.
Sebbene questo metodo sia oggi superato e non dia modo di far emergere come i soggetti produttori delle carte documentavano negli anni la propria attività sindacale, ha comunque ordinato con minuziosità e rigore tutto il materiale dal 1945 al 1975.
Con un successivo progetto di riordino, nel 2015, basato sul metodo storico per la descrizione delle carte degli anni 1976-1996, si è creato un fondo relativo alla Camera del lavoro territoriale di Pesaro, 16 fondi corrispondenti ai sindacati di categoria e un fondo prodotto dall'INCA di Pesaro (oggi Patronato Inca). Per l’informatizzazione dell’inventario nel 2015 si è utilizzata la Piattaforma xDams, grazie agli accessi forniti dalla Soprintendenza archivistica dell’Umbria e delle Marche. Completata la descrizione del materiale più recente (1976-1996) si è analizzato l'inventario realizzato negli anni Ottanta con una verifica puntuale delle descrizioni rispetto all'effettivo contenuto e alla posizione fisica delle carte, operazione che ha generato interessanti riflessioni sui mutamenti di denominazioni e di funzioni dei soggetti produttori. Nella struttura dell’inventario creato in xDams sono quindi confluite anche le descrizioni dell'inventario 1945-1975, mantenendo alle unità archivistiche la loro segnatura originale. Le descrizioni sono state inserite all'interno dei Fondi e delle Serie di appartenenza in base alla provenienza, perché si è ritenuto indispensabile dare una visione complessiva dell'attività dei sindacati nel corso degli anni.
Per la documentazione dei primi decenni non sempre è stato possibile ricondurre le carte al Fondo del soggetto produttore. È emerso infatti che nei primi anni di attività fino agli anni Settanta alcuni sindacati di categoria non erano ancora dotati di un organico indipendente dalla Camera confederale del lavoro ma erano gli stessi membri della Segreteria ad assumerne ruoli e funzioni, ne consegue la scelta di lasciarli nel loro nucleo originario dandone notizia nelle descrizioni dei fondi formatisi in seguito. In particolare ci si riferisce alla contrattazione e agli accordi di alcuni sindacati (ad esempio gli alimentaristi della Filia, i bagnini, i dipendenti delle Ferrovie dello Stato della Filta solo per citarne alcuni) che nell'inventario cartaceo 1945-1975 sono descritti nel fondo della Camera Confederale del lavoro di Pesaro e Urbino, serie Ufficio contratti e vertenze e così sono stati inseriti in questo inventario.
Con un successivo intervento di riordino, nel 2018, è stato pubblicato l’inventario su Internet utilizzando la Piattaforma Memorie di Marche. Grazie alle funzioni previste dalla Piattaforma si sono inseriti anche oggetti digitali per consentire, oltre all’accesso alla struttura dell’inventario, anche la consultazione diretta dei documenti. Questo primo intervento di digitalizzazione è stato indirizzato in particolare ai documenti programmatici dei Congressi e della Segreteria della Camera confederale del lavoro e della Federmezzadri, categoria più rilevante per numero di iscritti nei primi due decenni del dopoguerra.
L’ultimo riordino, nel 2020, si è posto due obiettivi: l’integrazione nell’inventario della documentazione recuperata nel corso di una ricognizione a tappeto in tutti i locali della Cgil, che ha fatto emergere circa 20 metri lineari di fascicoli degli anni Settanta e Ottanta, e la digitalizzazione di oltre 300 documenti relativi alla comunicazione dell’azione sindacale: volantini, ordini del giorno e manifesti.
L’intervento di riordino ha imposto una riflessione sulla struttura dell’inventario e sull’ordinamento delle carte. La scelta operata nel 2015 di mantenere l’ordinamento cronologico dell’inventario cartaceo 1945-1975 e di inserire le descrizioni delle unità archivistiche nell’ordinamento per serie solo “virtualmente” senza intervenire sulle segnature delle carte, è stata ritenuta superata e poco “amichevole” per gli utenti che per la ricerca si ritrovano costretti a consultare più faldoni, in base all’anno, dal 1945 al 1975, e invece ad avere un approccio per serie in un’unica sequenza per gli anni posteriori al 1975. Per il condizionamento delle carte si è altresì ritenuto indispensabile modificare la segnatura chiusa per ogni serie che costituisce un ostacolo per l’integrazione futura con le carte posteriori al 1996, che verranno acquisite dalla Camera territoriale del lavoro e dalle Federazioni di categoria. Per i Fondi di soggetti produttori ancora attivi dopo il 1996, si è individuata una segnatura aperta per ciascuna Serie.
L’intervento di riordino e di ricondizionamento delle carte è stato rivolto prioritariamente ad alcune Categorie di cui si è recuperata una quantità considerevole di materiale, come il Sindacato pensionati italiani (Spi) e la Federazione nazionale lavoratori dell’energia (Fnle), o di cui è emersa documentazione particolarmente significativa come nel caso della Federazione italiana lavoratori dello spettacolo (Fils).
I fascicoli degli anni 1945-1975, insieme ai fascicoli rinvenuti nel corso dell’ultima ricognizione, sono stati inseriti nella struttura dell’inventario revisionato e, per mantenere traccia dell’intervento e per consentire la lettura e la comprensione dell’inventario, ordinato cronologicamente negli anni Ottanta, il riferimento alle collocazioni dell'inventario 1945-1975 è stato mantenuto come nota storica e una tabella di concordanze è stata aggiunta all’inventario cartaceo 1945-1975.

Modalità di acquisizione o versamento

Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura

Ambito e contenuto

L'archivio della Cgil di Pesaro e Urbino conservato presso i locali al quarto piano della sede principale di via Gagarin, comprende il materiale documentario prodotto, acquisito o raccolto dalla Camera del Lavoro territoriale e dalle organizzazioni sindacali che ad essa hanno aderito nel corso degli anni.
La complessità della struttura del sindacato Cgil nazionale si traspone con le stesse criticità anche a livello locale perché oltre alla Camera del lavoro, che è la struttura orizzontale competente in un determinato territorio, ci sono i sindacati di categoria che seguono la linea organizzativa verticale, e infine tutti gli istituti che offrono dei servizi per conto della Cgil.
Altro aspetto rilevante da sottolineare per una lettura complessiva delle carte è quello relativo ai cambiamenti che questi organismi subiscono nel tempo: per la Camera del lavoro si modificano negli anni le competenze sul territorio (da Camera confederale del lavoro provinciale, nel 1981 diventa Camera del lavoro territoriale), per le categorie i mutamenti interessano le competenze e le funzioni svolte che, talvolta si riscontrano in modo evidente nelle carte mentre, a volte, sono lievemente percepibili dal cambiamento di denominazione o dalla presenza di fascicoli miscellanei.

I Fondi descritti sono nominati con l'ultima denominazione e sigla che il soggetto produttore ha assunto, ovviamente in relazione all'arco temporale cui le carte si riferiscono.
Questo comporta che oltre alla sigla che identifica il fondo possono essere contenute all'interno sigle differenti riferite quindi ad altri soggetti produttori, come ad esempio le sigle unitarie: nel caso della Federazione italiana lavoratori legno, edili e affini - Fillea (1963 - 1995) ad esempio è contenuta una serie dedicata alla Federazione lavoratori costruzioni - Flc unitaria (1972 - 1975).

I fondi di categorie sindacali che nel corso degli anni hanno assunto funzioni che in passato erano svolte da altre sigle sindacali, se conservati in modo autonomo fino all'anno di fusione, sono trattati come fondi a tutti gli effetti e l'archivio del sindacato che li ha assorbiti diventa un complesso di fondi. Il riferimento calzante è proprio l'intricata vicenda della Federazione Italiana lavoratori trasporti - Filt: istituita a Pesaro nel 1981, che eredita i fondi del Sindacato provinciale facchini con le carte dal 1945 al 1975, del Sindacato autoferrotranvieri con documenti dal 1960 al 1975 e della Federazione italiana lavoratori del mare (Film) documentata a Pesaro dal 1945 al 1986 coordinati, dal 1973 al 1980, dalla Fist.
Lo stesso caso riguarda il complesso di fondi della Flne che comprende la documentazione precedentemente prodotta dalla Federazione italiana dipendenti azienda gas – Fidag (1960-1975) e dalla Federazione Italiana dipendenti aziende elettriche – Fidae (1970-1972) che, con il Congresso Rimini del 23 aprile 1977, si unificano per riunire i lavoratori delle aziende del gas, elettriche e degli acquedotti.
Altro caso di aggregazione di fondi si ha quando le carte di categorie sindacali differenti sono gestite dalla stessa persona, come per le carte ereditate dalla Federazione lavoratori agroindustria- Flai in cui emerge un nucleo organico del Sindacato tabacchine (1948-1960) e la documentazione Federbraccianti, Filziat e Filia unitaria conservate insieme indistintamente fino al 1988, data che segna il passaggio definitivo alla Flai.

Complessivamente i fondi descritti, ordinati in ordine cronologico in base all'estremo remoto, sono:

Complesso di fondi CGIL-PU - Cgil di Pesaro e Urbino - 1945-1997 con doc. 1944
CGIL Camera del lavoro territoriale di Pesaro - 1945-1997
Federmezzadri - Federazione nazionale coloni e mezzadri - 1945-1975
Filt - Federazione Italiana lavoratori trasporti - 1945-1997
Flai - Federbraccianti - Filziat - 1946-1992
Fils -Federazione italiana lavoratori dello spettacolo - 1947-1984
Fnle - Federazione nazionale lavoratori energia - 1954-1996
Federazione italiana lavoratori commercio albergo mensa e servizi - 1960-1996
Fp - Funzione pubblica - 1961-1995
Spi - Sindacato italiano pensionati - 1961-1996
Fiom - Federazione impiegati operai metallurgici - 1962-1997
Fillea - Federazione italiana lavoratori legno, edili e affini - 1963-1997
Filtea - Federazione italiana lavoratori tessili e abbigliamento - 1967-1982
Sindacato nazionale scuola - 1967-1975
Fidac - Federazione Italiana dipendenti aziende credito - 1970-1979; 1985
Fidat - Federazione Italiana dipendenti aziende telecomunicazioni - 1970-1973
Filcea - Federazione italiana lavoratori chimici e affini - 1977-1988
Inca - Istituto nazionale confederale assistenza - 1953-1996

Il riordino e l'inventariazione è stato diviso nel corso di quattro interventi: il primo alla fine degli anni Ottanta con la redazione di un inventario cartaceo in cui le carte della Camera confederale del lavoro e le Federazioni di categoria sono ordinate cronologicamente, un secondo, concluso nel 2016, che si è concentrata su alcune categorie che, soprattutto negli anni Ottanta, hanno svolto molto attivamente la loro azione sindacale, a discapito di Federazioni più recenti il cui trattamento complessivo avrebbe comportato uno slittamento in avanti dei termini cronologici prestabiliti, un terzo del 2017 che inventariato tutta la serie delle tariffe, tabelle salariali e pubblicazioni relative ai contratti collettivi nazionali di lavoro ed infine il quarto concluso nel 2020 che ha riguardato tutta la documentazione relativa agli anni trattati dall'inventario (1945-1996) recuperata nel corso di una ricognizione a tappeto in tutti i locali della Cgil. In particolare sono state riordinate e descritte le carte della Fnle che ingloba le competenze di tre importanti settori: l'energia, il gas e gli acquedotti (Fnle), mentre rimangono ancora esclusa la documentazione della Filctem che subentra alla Fnle (a Pesaro nel 2010) e assorbe i chimici, vetrai, abrasivi e petroliferi (Ficea) e il tessile manifatturiero (Filtea).
Sono poi state riordinate le carte del Sindacato pensionati italiani - Spi, escluse nell'intervento del 2016, che prosegue dal 1978 l'attività svolta dalla Federazione italiana pensionati - Fip le cui carte costituiscono un fondo dal 1961 al 1975.
Nel complesso documentario che fa capo alla Cgil sono presenti anche i fondi prodotti nell'esercizio dei principali servizi erogati per l'utenza, uno fra questi riguarda la tutela, assistenza e consulenza in ambito previdenziale, sociale, sanitario e di lavoro dell'INCA (oggi Patronato Inca) che è presente con documentazione dal 1954 al 1975 e che è stata integrato con la documentazione fino al 1996. Non sono presenti descrizioni di altri fondi relativi ai servizi ma troviamo alcuni fascicoli dedicati al Centro informativo disoccupati - CID attivato nella metà degli anni Ottanta di cui si ha notizia fino al 1996.
L'intervento complessivo non ha trattato tutta la serie dei contratti e delle vertenze posteriori al 1975, in inventario infatti è descritta unicamente la documentazione antecedente tale data che fa riferimento alla negoziazione, contrattazione e rivendicazione per conto di categorie diverse di lavoratori, ma che è svolta, soprattutto nei primi due decenni, direttamente dai segretari della Camera confederale del lavoro, prima cioè che si dotasse di un vero apparato dedicato ai contratti, vertenze e azione legale (oggi Ufficio vertenze e legali).

Procedure, tempi e criteri di valutazione e scarto

Incrementi previsti

Criteri di ordinamento

Le serie di ciascun fondo sono ordinate a partire dagli organi direttivi (Congressi, Comitato Direttivo ed esecutivo), alla Segreteria e quando presenti dall'Organizzazione e infine dall'Amministrazione e bilanci. Per i fondi più contenuti si è preferito riportare cronologicamente le unità archivistiche mentre per i fondi più corposi, allo scopo di agevolarne la fruizione, si sono create delle sottoserie che non sono altro che raggruppamenti di fascicoli relativi ad una specifica attività svolta (es. Azione sindacale della serie Segreteria, Fondo Camera del lavoro) o di una tipologia documentaria (es. Carteggio generale della serie Segreteria, Fondo Camera del lavoro).

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