Longo, Luigi

Area dell'identificazione

Tipologia del soggetto produttore

Persona

Forma/e autorizzata/e del nome

Longo, Luigi

Forme parallele del nome

Forme del nome normalizzate secondo altre regole

Altre forme del nome

  • Duelle
  • Aleramo
  • Gotta
  • Gatti
  • Gallo

Codici identificativi di enti

Area della descrizione

Date di esistenza

1900 mar. 15 - 1980 ott. 16

Storia

Luigi Longo nasce a Fubine Monferrato (Alessandria) il 15 marzo 1900. Nell'aprile 1918 è costretto ad interrompere gli studi universitari di ingegneria al Politecnico di Torino per la chiamata alle armi del suo scaglione. Bersagliere del VII reggimento a Clusone, comincia le letture clandestine dell'«Avanti!», dei classici del marxismo a della biografia di Marx edita da Formiggini. Congedato dall'esercito, nel febbraio del 1920 si iscrive al Psi, militando nel gruppo studentesco universitario del quale è in seguito eletto segretario. Nello stesso anno partecipa ai moti di occupazione delle fabbriche lavorando come impiegato in un ufficio amministrativo della Fiat. Nel 1921 comincia le collaborazioni a «L'Ordine nuovo», curando la rubrica "Tribuna dei giovani". In gennaio partecipa al congresso di Livorno come membro delta delegazione torinese, in rappresentanza della Fgsi. Assente all'VIII congresso dell'organizzazione giovanile socialista (Firenze, 29-31 gennaio 1921), nel corso del quale viene decisa l'adesione del movimento giovanile al Pcd'I, è ugualmente eletto nella direzione. Nel 1922 collabora con Bordiga alla stesura delle tesi per il II congresso del Pcd'I, al quale, per impegni di studio, non può partecipare. Con D'Onofrio e Gorelli rappresenta Ia federazione giovanile nella delegazione italiana che si reca a Mosca per assistere al IV congresso dell'Ic. In questa occasione prende parte come delegato anche ai lavori del III congresso del Kim. Durante questo primo soggiorno moscovita è verbalizzatore dei dibattiti della delegazione italiana. Rientrato in Italia riprende il lavoro nella direzione delta Fgcd'I con la responsabilità de «L'Avanguardia», foglio dell'organizzazione. Opera in questo periodo con vari pseudonimi: Duelle, Aleramo, Gotta, Gatti e, infine, Gallo. Nel novembre del 1923 il centro della Fgcd'I si trasferisce a Milano, dove in maggio tutta la segreteria viene arrestata nell'ufficio situato vicino a Porta Genova. Longo viene rinchiuso con gli altri a Milano nel carcere di San Vittore, accusato di complotto contro la sicurezza nazionale. In dicembre viene trasferito a Roma nel carcere di Regina Coeli, dove rimane per 3 mesi e dal quale viene liberato prima delle elezioni del 1924. Dopo la scarcerazione riprende il suo posto nella direzione della Fgcd'I a Milano, con l'incarico della direzione di «L'Avanguardia», e la responsabilità dell'organizzazione del lavoro giovanile nel nord. Partecipa alla conferenza di Como tra le fila bordighiane. Durante una missione a Reggio Emilia subisce un'aggressione squadrista, venne arrestato e rispedito a Milano con il foglio di via obbligatorio. Dopo la promulgazione delle leggi fascistissime è il primo giornalista ad essere processato per apologia di reato e viene condannato a 600 lire di multa. Nel 1926 partecipa al congresso di Lione, in rappresentanza della Fgcd'I, a al congresso della Fgcd'I che si tiene clandestinamente sulle alture di Biella nel febbraio dello stesso anno. Sempre in febbraio si reca per la seconda volta a Mosca dove, per decisione presa al congresso di Lione, lavora nel Cc del Kim come rappresentante della Fgcd'I. Nel 1927, cooptato nel Cc, nell'ufficio politico e nella segreteria del Pcd'I, si reca a Parigi per dirigere il centro estero giovanile, trasferendolo a metà dello stesso anno a Lugano dove con Togliatti e Grieco organizza la scuola addestramento quadri di Liestal. È delegato a Mosca al VI congresso dell'Ic. Rientrato a Parigi viene incaricato dell'ufficio speciale per la riparazione dei documenti e della sezione organizzazione del centro estero, sull'attività della quale tieme la relazione ufficiale al IV congresso nazionale del Pcd'I dove è riconfermato nel Cc e nell'ufficio politico. Tornato a Mosca, dalla fine del 1932 all'inizio del 1934 rappresenta il Pcd'I presso il Cc dell'Ic. Richiamato a Parigi nel 1934 è membro delta delegazione ufficiale del Pcd'I incaricata di redigere il patto di unità d'azione con il Psi, siglato il 9 agosto dello stesso anno. Assunta la direzione dei gruppi italiani nel Pcf, nel 1935 è tra gli organizzatori della conferenza di Bruxelles contro la guerra. Tra i primi ad accorrere in Spagna dopo la rivolta dei generali filofascisti, viene incaricato di organizzare l'arrivo e l'inquadramento dei volontari internazionali. Commissario politico del battaglione e poi della XII brigata Garibaldi, ferito con Roasio presso Madrid, dal dicembre 1936 ricopre l'incarico di ispettore generate di tutte le brigate a dei servizi sanitari internazionali. Alla fine del 1938 assume il controllo dello scioglimento delle brigate internazionali. Nel febbraio 1939, lasciata la Spagna, torna a Parigi dove viene eletto segretario dell'Unione popolare italiana. A Parigi partecipa alla conferenza di agosto che elegge il nuovo Cc del Pcd'I in sostituzione di quello sciolto d'autorità dall'Ic l'anno precedente. Denunciato alla polizia francese, viene recluso alla Sainté e successivamente internato nel campo di concentramento di Vernet sur Ariége. Inviato ai primi del 1941 nel campo di transito di Les Milles, dopo un tentativo fallito da parte dell'Unione Sovietica di ottenerne la liberazione, nel maggio dello stesso anno viene consegnato alle autorità italiane di occupazione. Confinato a Ventotene, è liberato alla metà dell'agosto del 1943. Dopo aver partecipato alla difesa di Roma, il 20 settembre si reca a Milano dove assunme la direzione del movimento politico e militare del partito comunista nell'Italia settentrionale. Con Parri è incaricato della vicedirezione del Cln a nel novembre 1944 si oppone alla smobilitazione delle unità partigiane proposta da Alexander. Alla fine della guerra, al V congresso nazionale viene chiamato alla vicesegreteria del partito. Consultore nazionale, deputato all'Assemblea costituente, è rieletto in tutte le legislature dell'Italia repubblicana. Nel 1946 assume la direzione del periodico «Vie nuove». Nel 1947 partecipa al congresso di fondazione del Kominform. Nel 1950 gli viene affidata la sezione lavoro di massa nel partito. Alla morte di Togliatti viene eletto segretario generale del Pci. Nel 1969 al XII congresso nazionale gli si affianca Enrico Berlinguer con la carica di vicesegretario. Al XIII congresso nazionale, costretto da gravi motivi di salute a rinunciare alla segreteria, viene eletto alla presidenza del partito. Muore a Roma il 16 ottobre 1980.

Luoghi

Condizione giuridica

Funzioni, occupazioni e attività

Mandato/Fonti normative

Struttura amministrativa/Genealogia

Contesto generale

Area delle relazioni

Area di controllo

Codice identificativo del record d’autorità

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni


  • Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), regola E.1.1 Denominazione di autorità.
  • Sistema di datazione utilizzato per indicare le date nel record di autorità: Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), E.2.1 Date di esistenza. Normalizzazione.

Grado di elaborazione

Finale

Livello di completezza

Intermedio

Data/e della descrizione

Lingua/e

Scrittura/e

Note sulla compilazione

Creazione: Memorie di Marca 12 ottobre 2018
Compilazione: Lucia Giagnolini 12 ottobre 2018