Area dell'identificazione
Tipologia del soggetto produttore
Persona
Forma/e autorizzata/e del nome
Mennea, Pietro
Forme parallele del nome
Forme del nome normalizzate secondo altre regole
Altre forme del nome
Codici identificativi di enti
Area della descrizione
Date di esistenza
1952 giu. 23 - 2013 mar. 21
Storia
Pietro Mennea nasce a Barletta (Bari) il 28 giugno 1952.
È stato il più grande velocista italiano. Riesce, durante una carriera durata poco meno di un ventennio, a raggiungere risultati di altissimo livello grazie a una grande determinazione e ad allenamenti durissimi sotto la guida di Carlo Vittori. Quando nel 1988, dopo i Giochi di Seul, si ritira definitivamente (già nel marzo 1981 e poi nel 1984 aveva annunciato il suo abbandono, per ritornare poi sulla decisione) il suo bilancio sportivo è senza precedenti per un atleta italiano. Dopo essersi messo in luce a 19 anni con il sesto posto sui 200 m ai Campionati Europei di Helsinki 1971, ottiene due primati del mondo (19,72″ sui 200 m nel 1979, tempo che resiste come record per ben diciassette anni, e 1′21,5″ con la 4x200 m), otto primati europei (il 10,01″ sui 100 m durò cinque anni) e 33 record italiani. Partecipa a cinque edizioni dei Giochi Olimpici (nel 1972 bronzo sui 200 m; nel 1976 quarto sui 200 m e sesto con la 4x100 m; nel 1980 oro nei 200 m e bronzo con la 4x400 m; nel 1984 settimo sui 200 m, quarto con la 4x100 m e quinto con la 4x400 m; nel 1988 si ritirò dopo aver raggiunto i quarti dei 200 m). Ai Campionati Mondiali vanta un argento con la 4x100 m e un bronzo sui 200 m (entrambe le medaglie vinte nel 1983 quando aveva già compiuto 31 anni). In campo europeo conquista sei medaglie, tra cui tre ori (sui 200 m nel 1974, sui 100 m e 200 m nel 1978). Corre 164 volte i 200 m in meno di 21″ e nove volte in meno di 20,10″. Sui 400 m, dove vince un titolo europeo indoor, ebbe un record di 45,87″ (1977).
Lasciata definitivamente l'atletica consegue due lauree e inizia un'attività da libero professionista, come commercialista e procuratore legale. È stato anche eletto al Parlamento europeo. Muore a Roma il 21 marzo 2013.
È stato il più grande velocista italiano. Riesce, durante una carriera durata poco meno di un ventennio, a raggiungere risultati di altissimo livello grazie a una grande determinazione e ad allenamenti durissimi sotto la guida di Carlo Vittori. Quando nel 1988, dopo i Giochi di Seul, si ritira definitivamente (già nel marzo 1981 e poi nel 1984 aveva annunciato il suo abbandono, per ritornare poi sulla decisione) il suo bilancio sportivo è senza precedenti per un atleta italiano. Dopo essersi messo in luce a 19 anni con il sesto posto sui 200 m ai Campionati Europei di Helsinki 1971, ottiene due primati del mondo (19,72″ sui 200 m nel 1979, tempo che resiste come record per ben diciassette anni, e 1′21,5″ con la 4x200 m), otto primati europei (il 10,01″ sui 100 m durò cinque anni) e 33 record italiani. Partecipa a cinque edizioni dei Giochi Olimpici (nel 1972 bronzo sui 200 m; nel 1976 quarto sui 200 m e sesto con la 4x100 m; nel 1980 oro nei 200 m e bronzo con la 4x400 m; nel 1984 settimo sui 200 m, quarto con la 4x100 m e quinto con la 4x400 m; nel 1988 si ritirò dopo aver raggiunto i quarti dei 200 m). Ai Campionati Mondiali vanta un argento con la 4x100 m e un bronzo sui 200 m (entrambe le medaglie vinte nel 1983 quando aveva già compiuto 31 anni). In campo europeo conquista sei medaglie, tra cui tre ori (sui 200 m nel 1974, sui 100 m e 200 m nel 1978). Corre 164 volte i 200 m in meno di 21″ e nove volte in meno di 20,10″. Sui 400 m, dove vince un titolo europeo indoor, ebbe un record di 45,87″ (1977).
Lasciata definitivamente l'atletica consegue due lauree e inizia un'attività da libero professionista, come commercialista e procuratore legale. È stato anche eletto al Parlamento europeo. Muore a Roma il 21 marzo 2013.
Luoghi
Condizione giuridica
Funzioni, occupazioni e attività
Mandato/Fonti normative
Struttura amministrativa/Genealogia
Contesto generale
Area delle relazioni
Area di controllo
Codice identificativo del record d’autorità
Codici identificativi delle istituzioni responsabili
Norme e/o convenzioni
- Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), regola E.1.1 Denominazione di autorità.
- Sistema di datazione utilizzato per indicare le date nel record di autorità: Norme italiane per l’elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), E.2.1 Date di esistenza. Normalizzazione.
Grado di elaborazione
Finale
Livello di completezza
Intermedio
Data/e della descrizione
Lingua/e
Scrittura/e
Fonti
Sito dell'Enciclopedia Treccani: http://www.treccani.it/enciclopedia/pietro-mennea_%28Enciclopedia-dello-Sport%29/ (consultato in data 07/12/2018).
Note sulla compilazione
Creazione: Memorie di Marca 7 dicembre 2018
Compilazione: Lucia Giagnolini 7 dicembre 2018
Compilazione: Lucia Giagnolini 7 dicembre 2018