Area dell'identificazione
Segnatura/e o codice/i identificativo/i
IT ANPI-PU ANPI-PU-01-4-4
Denominazione o titolo
Assistenza - 1944-1972
Data/e
- 1944-1972 (Creazione)
Livello di descrizione
Sottoserie
Consistenza e supporto dell'unità di descrizione (quantità, volume, dimensione fisica)
2 buste 10 Fascicoli cartacei
Area delle informazioni sul contesto
Denominazione del/dei soggetto/i produttore/i
Istituto conservatore
Storia archivistica
La documentazione è stata oggetto di un precedente riordino effettuato da Anna Della Fornace negli annni '80.
Modalità di acquisizione o versamento
Area delle informazioni relative al contenuto e alla struttura
Ambito e contenuto
L'Anpi nei primi mesi dalla sua costituzione è da subito parte attiva a sostegno dei partigiani di qualsiasi parte politica senza distinzione fra la provenienza civile o militare. Nel documento programmatico, del settembre 1944, in cui l'Anpi definisce gli scopi dell'Associazione vengono indicati come obiettivi: il reinserimento nella vita civile, la ricerca del lavoro e di alloggi, le cure per i mutilati e gli invalidi, il recupero della scolarizzazione per i partigiani e per i figli dei caduti, il riconoscimento del servizio militare e delle onorificenze ai combattenti. Con il Decreto legge n. 110 del 1 marzo 1945 viene costituito l'Alto Commissariato per i reduci per provvedere all'assistenza morale e materiale, al reinserimento nel contesto sociale e professionale dei militari, ex internati e patrioti, e nello specifico all'Art. 5 si prevede che le azioni previste dal Decreto legge vengano svolte a mezzo dell'Associazione nazionale combattenti, dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (ANPI) e delle altre istituzioni ed enti esistenti, secondo le rispettive competenze.
Fra le opere assistenziali promosse dal Comitato provinciale dell'ANPI si segnala l’istituzione di cinque mense popolari attive sul territorio e, tra le iniziative a carattere assistenziale, lotterie e pesche di beneficenza che con il loro ricavato finanziavano gli aiuti alle famiglie più bisognose. Di particolare importanza è la gestione del Collegio Convitto "Raffaello" di Urbino a favore degli orfani di guerra, la cui storia si ricostruisce dalla corrispondenza: sin dal settembre del 1946 prot. n. 1558 l'ANPI fa richiesta al Sindaco di Urbino e al Presidente del Consiglio di Amministrazione del Collegio Raffaello della gestione dei locali adibiti ad alloggio di truppe polacche. Il Collegio era una struttura idonea ad ospitare tale opera perchè costruito agli inizi del XVIII secolo per volontà di Papa Clemente XI per ospitare i Padri Scolopi che mantennero la gestione del Collegio fino alla fine del XIX secolo. Nella lettera del 14 ottobre prot. n. 1608 si precisa che il progetto presentato all'Assistenza Post Bellica è un collegio e non un orfanotrofio che ospiterà un orfano per ogni famiglia colpita dalla guerra per portarlo dalle Scuole Elementari alla laurea a spese dello Stato; per gli altri giovani non orfani accettati nel collegio era prevista una retta comunque inferiore a quella degli altri collegi. Era previsto anche un periodo di ferie estive al mare. La convenzione per la gestione del Collegio venne stipulata il 6 luglio 1947. Quando il collegio inizia la propria attività ospita 130 ragazzi. La lettera del 2 maggio 1955 scritta dal Comitato Provinciale dell’ANPI al Senatore Egisto Cappellini ricostruisce tutti i nodi della vicenda perché dopo aver ottenuto la riapertura e la gestione del Collegio “Raffaello di Urbino”, diretto dal Sig. Marchetti Sergio, l’ANPI prendeva in gestione altri collegi il “Nolfi” di Fano e il “Nobile Collegio” di San Marino e poi altro collegio a Rimini (di cui però non si rintraccia il nome). La gestione finanziaria di questi collegi, in particolare del “Raffaello” è stata causa di fraintendimenti con il direttore Marchetti e di difficoltà economiche dovute alle spese di ristrutturazione del collegio sostenute dall’ANPI. Infatti gli aiuti economici promessi dal Ministero per l'Assistenza Post Bellica non arrivarono mai, data la soppressione del Ministero con d.leg. n. 27 del 14 febbraio 1947. Cosa che determinò una grave crisi economica per l'ANPI, tanto che nel luglio del 1951 Il Comitato Provinciale, presa in esame la situazione della gestione dei Collegi "Raffaello" di Urbino e di Fano, decide a voti unanimi di cedere ogni diritto sui due collegi al Signor Baiocchi Enzo revocando ogni convenzione in proposito. Per favorire l'occupazione e per dare una casa ai reduci viene inoltre costituita la Cooperativa edilizia "La Patriottica" nel 1955 e sciolta nel giugno 1960.
Fra le opere assistenziali promosse dal Comitato provinciale dell'ANPI si segnala l’istituzione di cinque mense popolari attive sul territorio e, tra le iniziative a carattere assistenziale, lotterie e pesche di beneficenza che con il loro ricavato finanziavano gli aiuti alle famiglie più bisognose. Di particolare importanza è la gestione del Collegio Convitto "Raffaello" di Urbino a favore degli orfani di guerra, la cui storia si ricostruisce dalla corrispondenza: sin dal settembre del 1946 prot. n. 1558 l'ANPI fa richiesta al Sindaco di Urbino e al Presidente del Consiglio di Amministrazione del Collegio Raffaello della gestione dei locali adibiti ad alloggio di truppe polacche. Il Collegio era una struttura idonea ad ospitare tale opera perchè costruito agli inizi del XVIII secolo per volontà di Papa Clemente XI per ospitare i Padri Scolopi che mantennero la gestione del Collegio fino alla fine del XIX secolo. Nella lettera del 14 ottobre prot. n. 1608 si precisa che il progetto presentato all'Assistenza Post Bellica è un collegio e non un orfanotrofio che ospiterà un orfano per ogni famiglia colpita dalla guerra per portarlo dalle Scuole Elementari alla laurea a spese dello Stato; per gli altri giovani non orfani accettati nel collegio era prevista una retta comunque inferiore a quella degli altri collegi. Era previsto anche un periodo di ferie estive al mare. La convenzione per la gestione del Collegio venne stipulata il 6 luglio 1947. Quando il collegio inizia la propria attività ospita 130 ragazzi. La lettera del 2 maggio 1955 scritta dal Comitato Provinciale dell’ANPI al Senatore Egisto Cappellini ricostruisce tutti i nodi della vicenda perché dopo aver ottenuto la riapertura e la gestione del Collegio “Raffaello di Urbino”, diretto dal Sig. Marchetti Sergio, l’ANPI prendeva in gestione altri collegi il “Nolfi” di Fano e il “Nobile Collegio” di San Marino e poi altro collegio a Rimini (di cui però non si rintraccia il nome). La gestione finanziaria di questi collegi, in particolare del “Raffaello” è stata causa di fraintendimenti con il direttore Marchetti e di difficoltà economiche dovute alle spese di ristrutturazione del collegio sostenute dall’ANPI. Infatti gli aiuti economici promessi dal Ministero per l'Assistenza Post Bellica non arrivarono mai, data la soppressione del Ministero con d.leg. n. 27 del 14 febbraio 1947. Cosa che determinò una grave crisi economica per l'ANPI, tanto che nel luglio del 1951 Il Comitato Provinciale, presa in esame la situazione della gestione dei Collegi "Raffaello" di Urbino e di Fano, decide a voti unanimi di cedere ogni diritto sui due collegi al Signor Baiocchi Enzo revocando ogni convenzione in proposito. Per favorire l'occupazione e per dare una casa ai reduci viene inoltre costituita la Cooperativa edilizia "La Patriottica" nel 1955 e sciolta nel giugno 1960.