Venturini, Bruno

Area dell'identificazione

Tipologia del soggetto produttore

Persona

Forma/e autorizzata/e del nome

Venturini, Bruno

Forme parallele del nome

Forme del nome normalizzate secondo altre regole

Altre forme del nome

  • Gianni Bianchini <nome di battaglia partigiano>

Codici identificativi di enti

Area della descrizione

Date di esistenza

1909 set. 28 - 1944 nov. 29

Storia

Bruno Venturini nasce il 28 settembre 1909 a Fano da Pietro e Maria Lombardi.
Dopo aver frequentato una scuola professionale e lavorato come garzone presso un barbiere si iscrive al liceo classico, che però deve interrompere per svolgere il servizio militare. Al suo ritorno a Fano preferisce presentarsi agli esami di maturità scientifica. In seguito si iscrive a Medicina e chirurgia veterinaria presso l’Università di Bologna. Dal 1932 svolge attività antifascista con un gruppo di militanti comunisti; a Pesaro e a Fano infatti si erano costituiti, rispettivamente, un comitato provinciale con compiti organizzativi e un centro stampa e propaganda. Venturini, insieme ad altri, scrive i testi di alcuni manifestini. Il 31 gennaio 1933, poco prima della stampa del giornale clandestino “La Scintilla”, per cui aveva già redatto l’editoriale, è arrestato a Bologna e tradotto nel carcere giudiziario di Pesaro. Processato dal Tribunale speciale insieme a gran parte degli appartenenti all’organizzazione fanese e pesarese, è condannato a dieci anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. È tradotto nel carcere di Civitavecchia, dove rimane fino al I febbraio 1938, quando beneficia di un condono di pena. Uscito dal carcere, nel 1939 si laurea in Medicina e chirurgia veterinaria; abilitato all’esercizio della professione, nel febbraio del 1940 si vede però respinta la domanda d’iscrizione. Si iscrive quindi Corso di laurea in Chimica presso l’Università di Camerino ottenendo la seconda laurea nel novembre 1942. Dal febbraio 1943, dopo essere entrato in contatto con il comunista milanese Giovanni Ferro per il tramite di Ugo La Malfa, si trasferisce a Milano dove è attivo nella riorganizzazione del Partito. Il Centro interno lo incarica di prendere contatto con esponenti di altri partiti in vista della costituzione dei Comitati antifascisti nazionali, Celeste Negarville gli affida il compito di trovare dei compagni per la costituzione del Fronte della gioventù e del Gruppo di difesa della donna. La Federazione milanese lo incarica di tenere i contatti con il Centro interno del Partito. È tra gli organizzatori degli scioperi di Milano del marzo 1943. Dopo la caduta del fascismo (25 luglio 1943) entra nell’illegalità riassumendo il nome di Gianni Bianchini, già utilizzato nei rapporti con alcuni compagni. Dopo l’armistizio (8 settembre 1943) si adopera per avviare in montagna i militari sbandati, i ricercati e i giovani renitenti. Il 25 settembre 1943, presso il Comune di Milano, sposa Libera Callegari, con la quale ha una figlia, Anna, nata a Bergamo il 29 luglio 1944. Dopo l’arresto della moglie, della suocera e della cognata Pasqualina (Lina), avvenuto il 30 dicembre 1943, per favoreggiamento di partigiani, il Partito lo invia a Roma per una misura cautelativa. Raggiunge la capitale munito di un certificato falso del Comune di Milano, secondo cui si chiama Carlo Federici, e si mette a disposizione di una delle otto zone (la settima) in cui il Partito aveva diviso Roma, dando il proprio contributo di azione e direzione politica e militare. Il 2 febbraio 1944 riparte per Milano, da dove poi raggiunge il Veneto dove ricopre il ruolo di commissario, con compiti di collegamento, della Brigata Mazzini della Divisione Nannetti, di ispettore, con compiti organizzativi, di tutte le formazioni dipendenti della Delegazione triveneta delle Brigate Garibaldi e di vicecomandante del Comando regionale veneto del Corpo volontari della libertà (CVL). Il 25 novembre è a Milano presso il Comando generale delle Brigate Garibaldi; durante il viaggio di ritorno, il 29 novembre, è riconosciuto a Brescia (mentre attende un mezzo di fortuna) dal suo ex insegnante di ginnastica, divenuto tenente della Guardia nazionale repubblicana. Nel tentativo di evitare la tortura e la fucilazione, tenta la fuga ma viene ucciso da due colpi di pistola.

Luoghi

Fano (luogo di nascita); Brescia (luogo di morte). Fino al 1942 vive tra Fano, Civitavecchia (dove è recluso dal 1933 al 1938), Bologna e Camerino (dove è studente universitario); dal 1943 si trasferisce a Milano (dove lavora e svolge attività di partito); nel gennaio 1944 è a Roma con compiti di azione e direzione politica e militare; dal febbraio 1944 fino alla sua morte è in Veneto dove ricopre incarichi diversi in seno all'organizzazione partigiana.

Condizione giuridica

Funzioni, occupazioni e attività

Politico, chimico, partigiano.

Mandato/Fonti normative

Struttura amministrativa/Genealogia

Contesto generale

Area delle relazioni

Entità collegata

Callegari, Libera (1912 gen. 1 - 2013 feb. 28)

Codice identificativo dell'entità collegata

Categoria della relazione

famiglia

Tipo di relazione

Callegari, Libera è coniuge di Venturini, Bruno

Date della relazione

1943 set. 25 - 1944 nov. 29

Descrizione della relazione

Area di controllo

Codice identificativo del record d’autorità

Codici identificativi delle istituzioni responsabili

Norme e/o convenzioni


  • International standard archival authority - ISAAR (CPF), seconda edizione, ottobre 2003.
  • Norme italiane per l'elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), seconda edizione, luglio 2014, regola E.1.1 Denominazione di autorità (per la redazione dell'elemento 5.1.2 di ISAAR (CPF) Forma/e autorizzata/e del nome).
  • Norme italiane per l'elaborazione dei record di autorità archivistici di enti, persone, famiglie (NIERA), seconda edizione, luglio 2014, E.2.1 Date di esistenza. Normalizzazione (per la redazione degli elementi di ISAAR (CPF) 5.2.1 (Date di esistenza) e 5.3.4 (Date della relazione)).

Grado di elaborazione

Rivisto

Livello di completezza

Intermedio

Data/e della descrizione

Lingua/e

Scrittura/e

Fonti

Fonti bibliografiche:

  • L. Callegari, Bruno Venturini: umanità, razionalità e passione politica di un combattente per la libertà, Vangelista, Milano, 1987.

Fonti archivistiche:

  • Archivio dell'Istituto di storia contemporanea della provincia di Pesaro e Urbino (ISCOP), Raccolta Venturini Bruno.

Note sulla compilazione

Creazione: Memorie di Marca 7 marzo 2018.
Compilazione: Matteo Sisti 3 aprile 2018.
Revisione: Matteo Sisti 29 maggio 2020.