Identificatie
referentie code
IT ANPI-PU ANPI-PU-01-4-1-44-Cart.1-fasc.44
Titel
Elenchi della Commissione regionale marchigiana 1946
Datum(s)
- 1946 (Vervaardig)
Beschrijvingsniveau
Bestanddeel
Omvang en medium
36 manifesti di vario formato
Context
Naam van de archiefvormer
(1945 giu. 21-1947 feb. 14)
Institutionele geschiedenis
Il Ministero dell'assistenza postbellica viene istituito con Decreto Luogotenenziale n. 380 del 21 giugno 1945. Riuniva le competenze dei tre Alti Commissariati per i prigionieri di guerra, per l'assistenza morale e materiale ai profughi di guerra e per i reduci e del Ministero dell'Italia occupata. Con la soppressione, nel feb. 1947 (Decreto Legislativo del Capo provvisorio dello Stato, n. 27 del 14 febbraio 1947) le sue competenze vengono spacchettate tra il Ministero dell'Interno, Ministero della difesa e Presidenza del Consiglio dei ministri.
Gli Uffici provinciali, invece, vengono soppressi nel 1954 e confluendo nella Divisione assistenza delle Prefetture.
La sua attività consisteva nel coordinamento della ricerca dei dispersi, del rimpatrio dall'estero dei profughi, degli internati e dei prigionieri italiani, nella gestione dei 109 Centri di raccolta profughi. Forniva assistenza con la costruzione di alloggi destinati ai reduci e agli assistiti, l'erogazione di generi di prima necessità, l'assistenza sociale e sanitaria, occupandosi anche del reinserimento lavorativo dei reduci di guerra.
Presso tale dicastero era inserita la Commissione per il riconoscimento della qualifica di Partigiano per il riconoscimento degli status di partigiano combattente, patriota, caduto per la lotta di liberazione, mutilato o invalido per la lotta di liberazione.
Dieci Commissioni regionali (Piemonte, Lombardia, Veneto-Trentino-Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania) vengono istituite con il Decreto Luogotenenziale n. 518 del 21 ago. 1945, insieme alla Commissione di 2° grado d’appello, competente anche per tutte le richieste di riconoscimento dei partigiani civili e militari combattenti all’estero.
Per ottenere l’attestato di “Partigiano Combattente” bisognava dimostrare di aver combattuto non meno di tre mesi, in almeno tre azioni ad alto rischio; per lo status di “Patriota”, la legge richiedeva di aver contribuito attivamente alla lotta, pur per un periodo minore di quello previsto per i combattenti. La domanda doveva essere obbligatoriamente sottoscritta dai Comandanti delle formazioni partigiane di appartenenza per certificare l’attività svolta dai richiedenti. L’iter prevedeva poi un’istruttoria anche con escussione di testimonianze.
Gli Uffici provinciali, invece, vengono soppressi nel 1954 e confluendo nella Divisione assistenza delle Prefetture.
La sua attività consisteva nel coordinamento della ricerca dei dispersi, del rimpatrio dall'estero dei profughi, degli internati e dei prigionieri italiani, nella gestione dei 109 Centri di raccolta profughi. Forniva assistenza con la costruzione di alloggi destinati ai reduci e agli assistiti, l'erogazione di generi di prima necessità, l'assistenza sociale e sanitaria, occupandosi anche del reinserimento lavorativo dei reduci di guerra.
Presso tale dicastero era inserita la Commissione per il riconoscimento della qualifica di Partigiano per il riconoscimento degli status di partigiano combattente, patriota, caduto per la lotta di liberazione, mutilato o invalido per la lotta di liberazione.
Dieci Commissioni regionali (Piemonte, Lombardia, Veneto-Trentino-Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania) vengono istituite con il Decreto Luogotenenziale n. 518 del 21 ago. 1945, insieme alla Commissione di 2° grado d’appello, competente anche per tutte le richieste di riconoscimento dei partigiani civili e militari combattenti all’estero.
Per ottenere l’attestato di “Partigiano Combattente” bisognava dimostrare di aver combattuto non meno di tre mesi, in almeno tre azioni ad alto rischio; per lo status di “Patriota”, la legge richiedeva di aver contribuito attivamente alla lotta, pur per un periodo minore di quello previsto per i combattenti. La domanda doveva essere obbligatoriamente sottoscritta dai Comandanti delle formazioni partigiane di appartenenza per certificare l’attività svolta dai richiedenti. L’iter prevedeva poi un’istruttoria anche con escussione di testimonianze.
Geschiedenis van het archief
Directe bron van verwerving of overbrenging
Inhoud en structuur
Bereik en inhoud
Manifesti di vario formato pubblicati dal Ministero dell'Assistenza post bellica, Commissione regionale marchigiana per il riconoscimento della qualifica di partigiano dal numero 1 al numero 28, da feb. a dic. 1946, con gli elenchi dei partigiani riconosciuti. Gli elenchi comprendono: numero d'ordine, nome, cognome e paternità, nome di battaglia, formazione, periodo di appartenenza alla formazione e grado.
Waardering, vernietiging en slectie
Aanvullingen
Ordeningstelsel
Voorwaarden voor toegang en gebruik
Voorwaarden voor raadpleging
Gli elenchi sono consultabili nella versione digitale, la documentazione originale, a causa delle precarie condizioni di conservazione, è esclusa dalla consultazione.
Voorwaarden voor reproductie
Taal van het materiaal
Schrift van het materiaal
Taal en schrift aantekeningen
Fysieke eigenschappen en technische eisen
Toegangen
Verwante materialen
Bestaan en verblifplaats van originelen
Bestaan en verblijfplaats van kopieën
Related units of description
Aantekeningen
Alternative identifier(s)
Trefwoorden
Onderwerp trefwoord
Geografische trefwoorden
Naam ontsluitingsterm
- Ministero Assistenza post bellica (Archiefvormer)